Sebastião Salgado nasce in Brasile l’8 Febbraio 1944 , in una famiglia numerosa che possiede un’immensa fattoria. Studia sociologia ed economia, non si interessa in principio nè di arte nè di fotografia. Poi conosce Lelia, un architetto, che diventerà sua moglie, collaboratrice e straordinaria sostenitrice. Insieme si trasferiscono a Londra poi in Francia. E’ lì che Lelia acquista una macchina fotografica per la sua attività e Sebastião, quasi per gioco vi si appassiona.
Il suo sguardo, anche attraverso il mirino resta sempre quello di un sociologo che indaga le metamorfosi degli uomini e i cambiamenti della Terra. E’ convinto che la fotografia rispetto a questi temi abbia una forza di comunicazione maggiore rispetto alla prosa, ai numeri o ai dati statistici
1973 Inizia a viaggiare e a fotografare in Europa, in Africa e realizza i primi servizi per l’agenzia Gamma dedicati alle condizioni dei contadini in America Latina.
1977-1984 LATIN AMERICA. Sebastião Salgado compie una serie di viaggi in America Latina per documentare la persistenza di culture contadine e indiane in quelle terre, nella convinzione che la fotografia non abbia solo il ruolo di mostrare, ma abbia anche il profondo dovere di intervenire attivamente nella indagine sociale. Seguirà il libro Autres Ameriques pubblicato 1986
Quando ho cominciato questo lavoro, nel 1977, […] il mio unico desiderio era ritornare a casa mia, in quella amata America Latina […]. Armato di tutto un arsenale di chimere, decisi di tuffarmi nel cuore di quell’universo irreale, di queste Americhe latine così misteriose, sofferenti, eroiche e piene di nobiltà. Questo lavoro durò sette anni, o piuttosto sette secoli, per me, perché tornavo indietro nel tempo.(Sebastião Salgado)
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