Piazza Saffi a Forlì. Tutta la storia in un’ ellisse

Forlì - Campanile San Mercuriale Foto archivio APT servizi

Forlì – Campanile San Mercuriale
Foto archivio APT servizi

In Piazza Saffi ci andavo con il mio nonno a vedere quei vecchi fermi sul marciapiede, davanti all’edicola: non so cosa si dicessero quei vecchi, ma ricordo bene quello che il nonno Gino mi raccontava.

Che la Piazza è un’ellisse, che grandi così se ne vedono poche e che lì dentro c’è l’intera storia della città. C’è anche Dante, che ci ha messo nell’Inferno perchè in piazza è stato sepolto un sanguinoso mucchio di francesi sui quali ancora camminiamo

Lo sai che il campanile di San Mercuriale ha quasi 1000 anni e batte incredibili record di altezza? Da lassù vedi tutto, dal mare alle montagne…merito di Don Pippo se i tedeschi non l’hanno tirato giù. E poi si guardavano in silenzio le tante piccole foto in bianco e nero di quelli che hanno fatto la guerra, sotto le arcate del chiostro.

Sollevavo la testa per guardare la lunetta dei magi, sopra l’ingresso della chiesa: così antica eppure così dettagliata, con i guantini dei magi agganciati alle cinture, le corone sollevate, una mano accostata all’orecchio per ascoltare gli angeli. E poi si entrava a San Mercuriale per vedere il sangue della povera Barbara, uccisa da morte misteriosa ogni volta che il mio nonno trasformava una chiazza di ruggine nella tragica memoria di un delitto efferato.

Quando si usciva, la luce bianca del Palazzo delle Poste mi accecava, e vedevo le aquile nere sui lampioni che tanto piacevano allo Zio: non lo chiamava mai nè Benito nè Mussolini, perchè qua si fa così. Non si faceva il suo nome nemmeno davanti alla lapide dei quattro che sono stati appesi negli “anni difficili”: la bella Iris, Corbari, Spazzoli e Casadei. Impiccati per l’ennesima volta difronte al bel Palazzo Albertini… che se ci metti una gondola davanti sembra di stare a Venezia!

Lì attaccato c’è il Palazzo del Podestà in mattoni rossi, dove il balconcino a punta è un falso: l’ha voluto mettere lo Zio, che tanto amava i balconi..pensare che lì, in passato, c’era la abbia della gogna dove si stava tutti nudi a patire il freddo e le legnate.

Il palazzo Municipio e l’alta torre civica occupano tutto un lato della Piazza, con un loggiato che nasconde il canale che attraversava tutta la città: ogni volta che si andava in piazza la storia del canale cambiava percorso, i nomi degli antichi ponti si confondevano…quello del pane.. quello dei cavalieri..quello buio

Non si poteva lasciare la piazza senza un gelato e senza salutare Saffi, gloria cittadinacoraggioso triunviro della Repubblica Romana.. io mi chiedevo solo perchè se ne stesse lassù così imbronciato, una mano sotto al mento. Sicuramente perchè nessuno si ricordava di lui, stava troppo in alto, e l’unico che passava a salutarlo ero io e quel piccione fisso in cima alla testa che ogni giorno gli dava un pò di tormento e un pò di compagnia.

Forlì - Piazza Saffi