Sebastiao Salgado prima di “Genesi”. Sahel e Workers

1984-1986 SAHEL. Salgado ha vissuto diversi mesi in Africa, tra Chad, Mali, Eritrea, Etiopia con Medici senza Frontiere per documentare le gravi conseguenze della carestia nel Sahel durante gli anni della guerra diffusa nelle regioni del Chad e in Etiopia. I conflitti armati e la siccità hanno avuto come conseguenza un drammatico esodo massa documentato del libro Sahel, l’homme en détresse (1986) e nei successivi volumi Sahel.El fin del camino (1988) e Sahel.The end of the road(2004)

1986 WORKERS. Sebastiao realizza numerosi reportage che raccontano i cambiamenti del lavoro dell’uomo attraverso le diverse epoche: dal primordiale lavoro delle mani, fino alle trasformazioni tecnologiche degli anni 2000. Si passa dalle piantagioni di cacao, alla canna da zucchero fino ad arrivare alle tonnare del sud Italia, chiudendo con le grandi dighe e lo scavo dell’Eurotunnel. Nel segue il volume La mano dell’uomo (1993) un reportage sul lavoro dell’uomo, dai bisogni primari alle grandi imprese, sempre secondo un taglio sociologico/economico.

1988-1989 La dittatura si attenua e Salgado torna in Brasile per realizzare un servizio fotografico su una miniera d’oro a cielo aperto,  Serra Pelada: milioni di uomini nudi che cercano di estrarre qualche pagliuzza in una scena che evoca una bolgia dantesca

miniera

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