Bagnacavallo: la Pieve, la mostra di Chagall, il Teatro Goldoni e un’ antica tipografia

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bagnacavallo 2IMG_8100Due weekend dedicati alla scoperta di Bagnacavallo che hanno riscosso grandissimo successo!
Siamo partiti con un’apertura straordinaria della Pieve di San Pietro in Sylvis, una delle più antiche del territorio, che risale al VII sec. e conserva una cripta ad oratorio tra le più belle della regione oltre ad un incredibile ciclo di affreschi di scuola riminese dell’inizio del 1300.

Seconda tappa è stata il Museo Civico delle Capuccine che accoglie fino a Dicembre 2017 una incredibile raccolta di quasi 100 incisioni che Chagall realizzò per illustrare il romanzo “Le anime morte” di Gogol. Un viaggio affascinante nella memoria e nell’immaginario poetico dei due emigrati russi attraverso tavole ironiche, a tratti grottesche, dal taglio quasi cinematografico, tra pesci volanti, steccati, galli e cattedrali russe.

Passeggiando verso il centro storico abbiamo parlato del Passatore, originario di queste parti, che tutt’altro che cortese venne fatto prigioniero nella torre civica; come non ricordare Dante quando ricorda la città nel Purgatorio con le parole “ben fa Bagnacaval che non rifiglia” o Giovanni Acuto, lo stesso che troviamo ritratto in Santa Maria Novella a Firenze, che si troverà nel 1376 padrone della città concessa come indennizzo dal Pontefice. Persino Lord Byron è passato dal di qua lasciando nel prestigioso educandato cittadino la figlioletta Allegra, mentre il Giulio Goldoni era medico nell’ospedale cittadino e venne sepolto nella chiesa cittadina di San Girolamo: al figlio Carlo verrà intitolato il teatro cittadino che con grande fortuna abbiamo potuto visitare con un gradito e inaspettato fuori programma.

La passeggiata ci ha condotti fino alla scenografica Piazza Nuova, uno dei primi mercatti coperti della regione dalla peculiare forma ellittica per terminare con la magica atmosfera dell’antica tipografia di proprietà di Giacomo Tricoli e della sua famiglia che con estrema cordialità e disponibilità raccontano le vicende dell’antico mestiere del nonno che ha lasciato loro un luogo dal fascino intatto

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